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L’invenzione di Gruen

GEO News

Quale è stato il primo centro commerciale in Italia? Pare che la palma vada al “Carosello” di Carugate (MI) inaugurato nell’ormai giurassico 1972. Non ci sono dubbi invece riguardo all’inventore della formula. Dobbiamo a Victor Gruen (vero nome: Viktor David Grünbaum) architetto viennese in fuga dal nazismo, l’idea del centro commerciale. Preoccupato per l’impatto ambientale delle auto in America, sosteneva la necessità di preservare i centri urbani dal traffico e dall’inquinamento. Nasce da qui l’idea di creare in periferia luoghi in cui le persone avrebbero trovato tutto ciò che a loro serviva. Al fresco d’estate, al caldo d’inverno. Gruen non ha disegnato un semplice modello di edificio: ha inventato un archetipo.

Cattedrali nel deserto?

Il risultato è cronaca. Le “cattedrali del commercio” hanno preso piede in tutto il mondo e sono state oggetto di studi approfonditi anche dal punto di vista squisitamente sociologico. Quello che tuttavia manca è una visione d’insieme del fenomeno, soprattutto ex-post. I dati di realtà sono noti e preoccupanti: oltre il 50% dei centri commerciali italiani sono obsoleti. Che fare, ammodernarli o mutare destinazione d’uso? (in alcuni paesi le strutture abbandonate sono state trasformate in biblioteche, chiese, cliniche). Un problema ingombrante come un elefante nel frigorifero. In altri paesi, ad esempio gli Usa inventori della formula, lo hanno affrontato richiedendo insieme allo studio di fattibilità anche il progetto di riqualificazione/trasformazione d’uso della struttura.

La regola aurea

La vista delle grandi cattedrali abbandonate nelle periferie porta a concludere che, prima di autorizzare la costruzione di superfici commerciali estese, sia indispensabile valutare con attenzione il potenziale competitivo e soprattutto l’impatto ambientale e sociale: ad esempio il consumo di suolo e le prospettive future in caso di riqualificazione. Un approccio che necessita del sostegno di informazioni accurate e attendibili.

Le domande chiave

Lo studio ha preso le mosse dall’analisi di tutti i poli economici del territorio italiano. Le evidenze sono incontrovertibili e spaccano la realtà in due entità contrapposte: realtà geografiche dove si trovano molti (troppi?) shopping center, contrapposte a quelle dove viceversa ce ne sono pochi.

Le domande chiave a cui dare risposta sono quindi sostanzialmente tre:
1. dove conviene aprire/riqualificare uno Shopping Center in relazione alla coppia domanda-offerta?
2. quanto la propensione agli acquisti online incide sul flusso di visitatori?
3. quali negozi/attività/ servizi risulteranno maggiormente attrattivi?

Shopping Center - Acquisti eCommerce B2c

Risultati di ricerca

Il risultato del nostro lavoro è una mappa per provincia che misura i principali parametri della relazione offerta/domanda. La dimensione dello Shopping Center (il numero di negozi presenti e l’entità del supermercato) vengono correlati alla popolazione residente, alla capacità di spesa, ai flussi turistici, tempo libero e svago. Questi dati vengono comparati rispetto alla propensione/dimensione degli acquisti on-line. Il risultato finale è una mappa che disegna il bacino di influenza dei singoli centri commerciali e quindi il potenziale economico. Sono stati classificati in funzione delle caratteristiche prevalenti del loro mercato usando il nuovo codice dei consumi GS1.

Conclusioni

Al di là della curiosità, pensiamo non abbia grande importanza sapere quale fu il primo centro commerciale. Ciò che conta, considerando anche il preoccupante consumo del suolo nel nostro paese, è offrire un contributo alla creazione di imprese sostenibili nel medio-lungo periodo. Un approccio la cui valenza etica chiude il cerchio e ci riporta alle nobili motivazioni di Herr Gruen.

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